Paolo Balestro, dal Veneto a Desenzano per calcio e cuore

13 Novembre 2020
Da Trissino a Desenzano per i ragazzi del settore giovanile. Oggi allenatore della squadra Allievi che gli sta riservando molte soddisfazioni

Con una squadra Juniores ancora in fase di rodaggio alla sua prima esperienza di un campionato nazionale, la squadra allievi 2004 diventa di diritto il fiore all’occhiello del Settore Giovanile del Calcio Desenzano Calvina.
Un gruppo consolidato che sulle fondamenta dello scorso campionato quando ancora portava il nome di Sporting Desenzano, partecipa al campionato Provinciale dove alla prima giornata, unica fin’ora disputata prima dello stop, riesce a fare la voce grossa in casa dei cugini del Rovizza Sirmione con un perentorio 7-1.
Una squadra che sin dalla vigilia desta impressione di favorita e alla prima occasione dimostra tutto il proprio valore.
Uno degli artefici di questo è Paolo Balestro allenatore della squadra.

Balestro comincia a dedicarsi al calcio agonistico tardi, senza essersi mai iscritto ad alcuna scuola calcio, ma con delle virtù che lo portano ad togliersi qualche soddisfazione in poco tempo. Veneto di Trissino (Vicenza), convive con il calcio in famiglia, lo zio Sergio è allenatore e quindi all’età di 9 anni lo convince a iscriversi alla squadra Pulcini del suo paese. Da lì inizia tutta la trafila fino ad arrivare a disputare i campionati Allievi con l’Arzignano e Juniores con il Cornedo dove resta fino alle porte della prima squadra.

Balestro nella sua esperinza calcistica, il suo curriculum si ferma al campionato Juniores. Cosa l’ha fermata?
In quel momento della mia vita il calcio era diventato più un impegno che una passione. Mi era passata la voglia e piuttosto che fare il dilettante in questo modo ho preferito dedicarmi ad altro

Peccato perchè mi risulta che aveva messo gli occhi addosso anche il Vicenza Calcio. Si è pentito poi di questa scelta?
Alla lunga si. Ero nella squadra Giovanissimi quando ho fatto il provino nel Vicenza e qualche soddisfazione ero anche ruscito a togliermela anche negli anni seguenti. Ero giovane e la pressione di una prima squadra non sono riuscito a reggerla

Quindi si è dedicato subito all’attività di allenatore?
Quasi subito. Ho conosciuto Debora che poi è diventata la mia compagna. Lei è di Desenzano e quindi per potermi trasferire vicino a lei ho “spolverato” dal cassetto la mia vecchia passione

Ma a parte la voglia di trasferirsi con la sua compagna, perchè questo ritorno di interesse?
Ho conosciuto Debora già madre di due ragazzi che giocavano nell’allora Sporting Desenzano e la loro passione mi ha riacceso l’interesse. La dedizione di Davide e Omar è encomiabile tanto da riaccendere il fuoco e per questo mi sono rimesso in gioco

Correva l’anno?
2014. Responsabile tecnico era Davide Pegoraro che mi ha affiancato a Elena Gervasi allenatrice della squadra Pulcini. L’esperienza è stata davvero importante, ma sentivo la voglia di confrontarmi con il mondo agonistico. Sono stato accontentato e l’anno successivo sono passato nello staff dei Giovanissimi come secondo di Francesco Cominelli (oggi allenatore dei Giovanissimi Provinciali del Calcio Desenzano Calvina ndr)

Come è stata quell’esperienza?
Un bel ricordo perchè abbiamo fatto un campionato di vertice. I risultati sono arrivati solo parzialmente perchè abbiamo sfiorato di un nulla la partecipazione alla fase regionale e siamo arrivati in Primavera fino alla semifinale della fase provinciale

Come prima esperienza niente male. Poi negli anni a venire cosa è successo?
Grazie alla spinta di Cominelli che ancora oggi ringrazio tantissimo, mi sono iscritto al corso per allenatori UEFA C da fare a Mantova. Un bell’impegno che prevede l’obbligo di frequenza per sette settimane nelle sere dal lunedì al venerdì, più il sabato mattina

Cosa le è rimasto di quella esperienza?
Il gruppo di lavoro. Eravamo io e altri quattro allenatori bresciani che tutte le sere ci trovavamo al casello di Desenzano per andare a Mantova. Un’agonia iniziata a Settembre e finita quasi a Natale. Ma le soddisfazioni poi sono state tante. Ho avuto la fortuna di avere un docente come Stefano Bonaccorso responsabile dei territori base dell’Atalanta e Alberto Pasini docente di metodologia anche lui nel giro dell’Atalanta

L’allora Sporting Desenzano le ha riconosciuto gli sforzi compiuti?
Si molto. L’anno successivo mi ha affidato la conduzione della squadra Giovanissimi. L’anno successivo sono stato inserito nello staff della Juniores che partecipava al Campionato Regionale. Lì ho fatto il secondo, ma l’esperienza è stata importante perchè in quella fascia di età cominci a vedere il calcio vero imparando molto sulla figura di “mister

Oggi invece si dedica a quale squadra?
Sono il primo allenatore della squadra Allievi Under 17

Una squadra forte che si è gia posta all’attenzione di tutti. Complimenti. Però questo sarà l’ultimo anno, poi l’anno prossimo passeranno Juniores e quindi entreranno in un circuito molto particolare. Come vive un allenatore di un gruppo all’ultimo anno di giovanile pura?
Non mi sento sicuramente un marinaio che deve ancorare la barca al porto e poi abbandonarla. Mi vedo invece come un traghettatore per il calcio importante. Insomma ho la voglia di trasmettere loro quella mentalità forte che consentirà loro di affrontare un campionato Nazionale con la dovuta preparazione

Com’è il rapporto con i suoi ragazzi?
Insegno molto la funzione dei ruoli. C’è il momento in cui si può essere “amici” altri invece in cui prevale l’aspetto professionale. Un po’ bastone un po’ carota

Il Covid non ci sta aiutando. Tutti siamo sotto sforzo al fine di rendere una stagione particolare come questa, più idonea possibile. Lei cosa dice ai suoi ragazzi?
Innanzitutto che non bisogna abbattersi e tenersi pronti per la ripresa che prima o poi ci sarà.
A Luglio quando Monese mi ha proposto la conduzione di questa squadra, il periodo era simile ad ora. La squadra era ancora da formare ma la voglia di fare bene era talmente alta che abbiamo formato un gruppo importante con conseguente voglia di iniziare subito a giocare. Oggi la situazione è simile a quella di questa estate

Come vede l’uso di yoga e della preparazione atletica attraverso le piattaforme internet?
Mio padre è insegnate di yoga, quindi per me questa è una porta spalancata perchè già ne conosco l’utilità della sua applicazione

Quindi con l’appoggio di suo padre, anche lei trova utile questa disciplina…
Ti aiuta molto. Fondamentale nei ragazzi più che con gli adulti. Alcuni punti della sua pratica sono solo da ritenesi positivi. Poi se un ragazzo di una fascia di età dai 15 ai 17 anni ne ha capito qualcosa, cambia da soggetto a soggetto. La possibilità di lezioni dal vivo con la maestra avrebbe potuto ottenere risultati certi, però oggi possiamo fare così e ci adattiamo. Penso piuttosto che queste lezioni possano essere riproposte anche in futuro quando la pandemia sarà solo un ricordo

Una curiosità. Lei ha partecipato?
Certamente. Poi ho riscontrato una importante partecipazione dei miei ragazzi che si sono connessi in 20 su 22. Poi anche il feedback nei confronti dell’insegnante è stato molto positivo

I suoi ragazzi che ricordo si porteranno di mister Balestro?
Spero di vincere il campionato così mi ricorderanno vincente

E un ricordo negativo di lei che si porteranno?
Spero nulla, magari qualcosa che non sarò riuscito a trasmettere

Si vede allenatore in una squadra professistica?
Oggi voglio specializzarmi nell’agonismo dei giovani, ho 35 anni e avrò tutto il tempo per arrivarci se ne avrò possibilità. Per ora penso solo a far bene con i giovani

Quanto conta per un settore giovanile la volontà della dirigenza di creare una squadra che vuole il professionismo?
Moltissimo. A Desenzano manca proprio il calcio. Una prima squadra mette entusiasmo ed euforia e se questa è costruita con ambizioni anche a lungo termine, ne trovano benefici tutti.