#astrettocontatto Intervista a mister Andrea Bongiardina

Settimo appuntamento con i protagonisti del Calcio Desenzano Calvina. Nella puntata l’intervista all’allenatore della squadra Pulcini 2010

Settimo video della rubrica #astrettocontatto ovvero: voce ai protagonisti del Calcio Desenzano Calvina.

Uno a uno tutti i protagonisti del sodalizio gardesano, interverranno in una trasmissione visibile su questo sito, sul canale Youtube e sulla sezione WEB TV della home page interagendo anche con i canali social ufficiali.

Ospite di questa puntata l’allenatore della squadra Pulcini 2010 del Calcio Desenzano Calvina, Andrea Bongiardina

La trasmissione è condotta da Nando Vescusio, responsabile della comunicazione del Calcio Desenzano Calvina con la collaborazione di Claudio Monese (responsabile del settore giovanile); di Giulia Cuciuc e di Federico Folli dell’Agenzia Fotolive di Filippo Venezia.
Le fotografie e le riprese di mister Bongiardina durante le fasi di allenamento sono di Mirko Vallara

Juniores Nazionali, arrivederci alla stagione 2021/2022

Dopo i continui rinvii è arrivata la resa, il Campionato Nazionale Juniores – Under 19 stagione 2020/2021 viene definitivamente sospeso

Il Dipartimento Interregionale, considerata la situazione relativa al numero dei contagi da Covid-19 sul territorio nazionale nonché i provvedimenti restrittivi da parte del Governo riguardanti anche l’attività scolastica in presenza, comunica la sospensione definitiva del campionato nazionale Juniores Under 19 2020/2021.

Si precisa che, pur ipotizzando un format diverso del campionato con una composizione di gironi territorialmente meno disagiata, non si rinvengono le condizioni per una ripresa in assoluta sicurezza per i giovani calciatori. Peraltro, anche l’eventuale prolungamento della stagione sportiva, laddove eventualmente autorizzato dalla Figc, non risulta praticabile per la concomitanza con gli esami di maturità.

Al “Tre Stelle” riaprono Segreteria e Magazzino

Saranno attivi da lunedì 1 Febbraio. Per accedere al magazzino sarà necessario richiedere appuntamento in quanto non sarà possibile accedere più di una persona per volta

Il Calcio Desenzano Calvina comunica la riapertura della segreteria, ubicata presso lo stadio comunale “Tre Stelle – Francesco Ghizzi”, di via Michelangelo n. 475 a Desenzano.

A partire da lunedì 1 Febbraio, gli uffici saranno aperti, pur nel rispetto delle misure di contenimento imposte dall’emergenza Covid-19.

La segreteria sarà aperta il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 16:30 alle 19:30.

Con la stessa modalità, gli stessi giorni e gli stessi orari, sarà aperto anche il magazzino, posto anch’esso all’interno della struttura del “Tre Stelle”.
Nel rispetto delle norme imposte dall’emergenza sanitaria, si potrà accedere al magazzino solo per appuntamento telefonando al numero 340.558.3654 (Nives Spagnoli)

Lutto al Durighello, ci ha lasciati mister Fabio Errico

Si è spento questa notte all’età di 50 anni appena compiuti dopo una lunga malattia, lascia moglie e due figlie

Fabio Errico, allenatore dello Sporting Desenzano fino alla passata stagione ci ha lasciati questa notte.
Mister Errico, si era prodigato nell’ultimo anno a far crescere i ragazzi dell’annata 2003/2004 con le sue capacità tecniche.
Quest’anno sarebbe entrato anche lui nel progetto Desenzano Calvina come allenatore, ma purtroppo la malattia ha avuto la meglio.

Il Presidente del Calcio Desenzano Calvina Roberto Marai, i direttori Stefano Tosoni e Eugenio Olli, i giocatori e lo staff della prima squadra, i responsabili del Settore Giovanile Claudio Monese e Matteo Alberti insieme a tutti i tesserati, ma soprattutto i “suoi ragazzi” del 2003/2004, si stringono attorno a Pamela e alle figlie Asia e Stella per il grave lutto che le ha colpite.

Le esequie si terranno domani, mercoledì 23 Dicembre alle ore 11 al Duomo di Desenzano.

Allievi 2005, l’intervista a mister Davide Marchi

“Prediligo l’attività agonistica e sono consapevole che allenare questa fascia d’età comporta un impegno importante anche fuori dal campo che accetto con molta dedizione”

Davide Marchi è un allenatore del Settore Giovanile del Calcio Desenzano Calvina, la sua squadra è quella degli Allievi 2005 che partecipa al campionato provinciale di categoria.
Un gruppo consolidato che si ripropone anche quest’anno, la scorsa stagione ha infatti vinto “a tavolino” il campionato fermato dalla pandemia e proprio nel momento più bello della corsa della squadra gardesana. Purtroppo anche quest’anno il bel lavoro svolto nella preparazione rischia di non raccogliere i frutti sul campo, a tutt’oggi infatti il Covid è ancora a farla da padrona sui campionati.
Nella prima uscita stagionale il gruppo Allievi 2005 guidato da mister Marchi, vince 2-0 in casa, poi un nuovo alt imposto ai settori giovanili.
In questo periodo però la dedizione all’allenamento e la responsabilità di tutto il gruppo è talmente alta che con delle tabelle individuali gestite via web dall’allenatore.

Marchi di se come calciatore non ha molto da raccontare, ci parla con soddisfazione del periodo passato al Montichiari quando la squadra rossoblu gravita nel mondo dei professionisti. In quel periodo Marchi gioca nella squadra Allievi in un campionato che lo vede affrontare squadre di grande blasone come Milan, Inter e Atalanta. Poi con il passaggio tra gli Juniores, Marchi passa a Pozzolengo dove si concede il lusso anche di qualche presenza in prima squadra.

Come allenatore comincia invece al fianco di Grigoletto a Pozzolengo nella squadra Allievi. Marchi si appassiona e segue il suo mentore a Sirmione per un campionato con la squadra Giovanissimi. Poi arriva il momento in cui capisce che può avere in mano una squadra da solo e a Pozzolengo avvia la sua prima esperienza sulla panchina come primo allenatore. Poi il trasferimento a Desenzano e quest’anno viene confermato per il progetto del Calcio Desenzano Calvina.

Lei come giocatore ha smesso giovane. Perchè?
Alla base della mia scelta ci sono stati dei problemi personali, ma in fondo avevo intuito che dedicarmi al ruolo di allenatore in età giovane, mi avrebbe permesso di aprire porte che invece come calciatore mi ero reso conto che sarebbero rimaste chiuse

A Desenzano lei allena da diverso tempo. Ci racconta la sua esperienza?
Sono arrivato a Desenzano allenando la squadra Giovanissimi, nel periodo in cui il Desenzano era in Eccellenza, era un bel periodo della storia del club. Sull’entusiasmo la squadra che allenavo all’epoca, dal campionato provinciale ha acquisito il diritto a partecipare al campionato regionale. Poi nei due anni seguenti sempre con la gestione Locatelli, ho allenato la squadra Allievi. Successivamente con l’arrivo di Righetti che aveva accettato l’incarico di DS della prima squadra, ho allenato la Juniores Regionale fino al 2017. Tre stagioni per me molto positive

Nella sua carriera di allenatore ha sempre avuto a che fare con adolescenti, una fascia di età abbastanza critica per un individuo. Occorre una bella dedizione in un contesto così delicato, non trova?
Diciamo che mi piace molto l’attività agonistica, la prediligo alla scuola calcio e quindi sono consapevole che allenare questa fascia d’età comporta un impegno importante anche fuori dal campo. Lo accetto con molta dedizione

Allenare ragazzi adolescenti dicevamo, porta sempre un impegno importante. Secondo lei un allenatore in questa fascia di età, quanto conta dal punto di vista tecnico e quanto da quello educativo?
Dal punto di vista educativo conta moltissimo. Non voglio sbilanciarmi in un contesto così difficile, ma è certo che questi ragazzi ti vedono come un punto di riferimento passando tanto tempo con te. In alcuni casi io sono più presente dei loro genitori e questo mi rende coscente della mia responsabilità

C’è qualche ragazzo con cui ha mantenuto legami importanti anche dopo la fine del vostro rapporto professionale?
Certamente, anche più di uno e questo mi rende molto orgoglioso perchè sta a significare che oltre alla tecnica ho potuto far assimilare anche lezioni di vita

Ma un allenatore secondo lei può essere poliedrico al punto di poter allenare sia in “agonistica” che in “non agonistica”?
Ritengo che alla fine quando senti nelle tue corde una predisposizione per una determinata strada, percorri quella. Io mi sento più portato per la sfida e per la partita “vera” e quindi mi sto dedicando all’allenamento per le attività agonistiche piuttosto che per la scuola calcio. Non sottovaluto chi si dedica a quest’ultima, ma a un certo punto segui le tue capacità e quello che ti piace di più

Quindi nell’attività di base non ci si vede?
Non credo esista un allenatore in grado di allenare sia la prima squadra che i “piccoli amici” sono ruoli completamente diversi, quindi ti trovi di fronte ad una scelta

Ma una possibilità di panchina di prima squadra oggi, come la prenderebbe in considerazione?
Ho provato a Pozzolengo l’ebbrezza di allenare una prima squadra, volevo completare l’esperienza e vedere come ne sarei uscito. Ogni cosa al suo tempo

Cosa l’ha fatta decidere per il settore giovanile a Desenzano anzichè una carriera tra “i grandi”?
Ero appena diventato papà per la seconda volta. Vivo a Desenzano e quindi essere vicino a casa mi ha giovato. Consideriamo anche che la mia dedizione di allenatore è una passione, il mio lavoro è un altro. Lavoro nel settore alimentare per 8 ore al giorno

Visto che è entrato nella sfera privata, lei è papà di due figli maschi, li farà giocare a calcio?
Mattia ha sei anni, ha iniziato lo scorso anno la trafila nella scuola calcio del Desenzano. Andrea ha solo un anno, è ancora presto ma collocato in famiglia con un allenatore e un giocatore è probabile intraprenderà la stessa strada

E sua moglie cosa dice?
Simona porta sempre tanta pazienza

Ci sono episodi nella sua carriera che confermano che sta facendo un buon lavoro con il settore giovanile?
La mia soddisfazione è quando incontro ragazzi che ho allenato 10 anni fa che si fermano a salutarmi e a scambiare due parole. Penso che questo sia un grande riconoscimento di stima e lo prendo sempre come un piccolo successo per il mio lavoro svolto

Mister Marchi come si comporta con un ragazzo che salta spesso gli allenamenti?
Credo che alla base di tutto occorre sempre capirne il perchè. Io ho sempre insegnato e preteso buona educazione. Quando allenavo in prima squadra un giocatore che saltava due allenamenti avrei potuto farlo giocare ugualmente, nei ragazzi le dinamiche sono un po’ diverse dove contano più gli equilibri e la gestione del gruppo

Quest’anno lei ha costruito un bel gruppo sulle fondamenta della squadra dell’anno scorso. Purtroppo ancora uno stop. Come vede questa situazione?
Cerchiamo di essere ottimisti e mi auguro che i ragazzi possano tornare a giocare quanto prima. Si stanno tenendo in forma come possono, ieri hanno partecipato ad un corso comulativo sulla piattaforma zoom e si stanno dedicando anche alla pratica di yoga, una disciplina sottovalutata per il calcio ma che invece offre tante possibilità soprattutto in questo periodo

Ma la gestione di un gruppo di ragazzi che hanno una smisurata voglia di correre, come la sta vivendo?
E’ molto difficile da gestire. Mi confronto sempre con Matteo Alberti e Claudio Monese (Direttore e Responsabile del settore giovanile ndr) e dalle nostre telefonate si evidenzia il fatto che oltre a stare a casa dal divertimento vivono dalla loro camera anche le lezioni scolastiche. Un passo difficile per un adulto, figuriamoci per un ragazzo di 15 anni. Occorre trovare il guisto equilibrio, far loro passare troppo tempo sulle piattaforme diventerebbe un eccessivo peso e si potrebbe ottenere un effetto contrario

Lei che è un esperto nei rapporti con gli adolescenti, cosa va detto loro in questo periodo storico non indifferente?
Innanzitutto occorre trasmettere ottimismo. Poi far capire che ognuno di noi è responsabile per se e per gli altri. Potremmo essere tutti nella condizione di trasmettere il virus e sensibilzzarli su questo. Poche regole ma esposte nel modo giusto. Va anche detto che questi ragazzi hanno bisogno di divertirsi, di correrre e di giocare, credo quindi che quando potremo riprendere, l’aspetto tattico aspetterà un po’.

Paolo Balestro, dal Veneto a Desenzano per calcio e cuore

Da Trissino a Desenzano per i ragazzi del settore giovanile. Oggi allenatore della squadra Allievi che gli sta riservando molte soddisfazioni

Con una squadra Juniores ancora in fase di rodaggio alla sua prima esperienza di un campionato nazionale, la squadra allievi 2004 diventa di diritto il fiore all’occhiello del Settore Giovanile del Calcio Desenzano Calvina.
Un gruppo consolidato che sulle fondamenta dello scorso campionato quando ancora portava il nome di Sporting Desenzano, partecipa al campionato Provinciale dove alla prima giornata, unica fin’ora disputata prima dello stop, riesce a fare la voce grossa in casa dei cugini del Rovizza Sirmione con un perentorio 7-1.
Una squadra che sin dalla vigilia desta impressione di favorita e alla prima occasione dimostra tutto il proprio valore.
Uno degli artefici di questo è Paolo Balestro allenatore della squadra.

Balestro comincia a dedicarsi al calcio agonistico tardi, senza essersi mai iscritto ad alcuna scuola calcio, ma con delle virtù che lo portano ad togliersi qualche soddisfazione in poco tempo. Veneto di Trissino (Vicenza), convive con il calcio in famiglia, lo zio Sergio è allenatore e quindi all’età di 9 anni lo convince a iscriversi alla squadra Pulcini del suo paese. Da lì inizia tutta la trafila fino ad arrivare a disputare i campionati Allievi con l’Arzignano e Juniores con il Cornedo dove resta fino alle porte della prima squadra.

Balestro nella sua esperinza calcistica, il suo curriculum si ferma al campionato Juniores. Cosa l’ha fermata?
In quel momento della mia vita il calcio era diventato più un impegno che una passione. Mi era passata la voglia e piuttosto che fare il dilettante in questo modo ho preferito dedicarmi ad altro

Peccato perchè mi risulta che aveva messo gli occhi addosso anche il Vicenza Calcio. Si è pentito poi di questa scelta?
Alla lunga si. Ero nella squadra Giovanissimi quando ho fatto il provino nel Vicenza e qualche soddisfazione ero anche ruscito a togliermela anche negli anni seguenti. Ero giovane e la pressione di una prima squadra non sono riuscito a reggerla

Quindi si è dedicato subito all’attività di allenatore?
Quasi subito. Ho conosciuto Debora che poi è diventata la mia compagna. Lei è di Desenzano e quindi per potermi trasferire vicino a lei ho “spolverato” dal cassetto la mia vecchia passione

Ma a parte la voglia di trasferirsi con la sua compagna, perchè questo ritorno di interesse?
Ho conosciuto Debora già madre di due ragazzi che giocavano nell’allora Sporting Desenzano e la loro passione mi ha riacceso l’interesse. La dedizione di Davide e Omar è encomiabile tanto da riaccendere il fuoco e per questo mi sono rimesso in gioco

Correva l’anno?
2014. Responsabile tecnico era Davide Pegoraro che mi ha affiancato a Elena Gervasi allenatrice della squadra Pulcini. L’esperienza è stata davvero importante, ma sentivo la voglia di confrontarmi con il mondo agonistico. Sono stato accontentato e l’anno successivo sono passato nello staff dei Giovanissimi come secondo di Francesco Cominelli (oggi allenatore dei Giovanissimi Provinciali del Calcio Desenzano Calvina ndr)

Come è stata quell’esperienza?
Un bel ricordo perchè abbiamo fatto un campionato di vertice. I risultati sono arrivati solo parzialmente perchè abbiamo sfiorato di un nulla la partecipazione alla fase regionale e siamo arrivati in Primavera fino alla semifinale della fase provinciale

Come prima esperienza niente male. Poi negli anni a venire cosa è successo?
Grazie alla spinta di Cominelli che ancora oggi ringrazio tantissimo, mi sono iscritto al corso per allenatori UEFA C da fare a Mantova. Un bell’impegno che prevede l’obbligo di frequenza per sette settimane nelle sere dal lunedì al venerdì, più il sabato mattina

Cosa le è rimasto di quella esperienza?
Il gruppo di lavoro. Eravamo io e altri quattro allenatori bresciani che tutte le sere ci trovavamo al casello di Desenzano per andare a Mantova. Un’agonia iniziata a Settembre e finita quasi a Natale. Ma le soddisfazioni poi sono state tante. Ho avuto la fortuna di avere un docente come Stefano Bonaccorso responsabile dei territori base dell’Atalanta e Alberto Pasini docente di metodologia anche lui nel giro dell’Atalanta

L’allora Sporting Desenzano le ha riconosciuto gli sforzi compiuti?
Si molto. L’anno successivo mi ha affidato la conduzione della squadra Giovanissimi. L’anno successivo sono stato inserito nello staff della Juniores che partecipava al Campionato Regionale. Lì ho fatto il secondo, ma l’esperienza è stata importante perchè in quella fascia di età cominci a vedere il calcio vero imparando molto sulla figura di “mister

Oggi invece si dedica a quale squadra?
Sono il primo allenatore della squadra Allievi Under 17

Una squadra forte che si è gia posta all’attenzione di tutti. Complimenti. Però questo sarà l’ultimo anno, poi l’anno prossimo passeranno Juniores e quindi entreranno in un circuito molto particolare. Come vive un allenatore di un gruppo all’ultimo anno di giovanile pura?
Non mi sento sicuramente un marinaio che deve ancorare la barca al porto e poi abbandonarla. Mi vedo invece come un traghettatore per il calcio importante. Insomma ho la voglia di trasmettere loro quella mentalità forte che consentirà loro di affrontare un campionato Nazionale con la dovuta preparazione

Com’è il rapporto con i suoi ragazzi?
Insegno molto la funzione dei ruoli. C’è il momento in cui si può essere “amici” altri invece in cui prevale l’aspetto professionale. Un po’ bastone un po’ carota

Il Covid non ci sta aiutando. Tutti siamo sotto sforzo al fine di rendere una stagione particolare come questa, più idonea possibile. Lei cosa dice ai suoi ragazzi?
Innanzitutto che non bisogna abbattersi e tenersi pronti per la ripresa che prima o poi ci sarà.
A Luglio quando Monese mi ha proposto la conduzione di questa squadra, il periodo era simile ad ora. La squadra era ancora da formare ma la voglia di fare bene era talmente alta che abbiamo formato un gruppo importante con conseguente voglia di iniziare subito a giocare. Oggi la situazione è simile a quella di questa estate

Come vede l’uso di yoga e della preparazione atletica attraverso le piattaforme internet?
Mio padre è insegnate di yoga, quindi per me questa è una porta spalancata perchè già ne conosco l’utilità della sua applicazione

Quindi con l’appoggio di suo padre, anche lei trova utile questa disciplina…
Ti aiuta molto. Fondamentale nei ragazzi più che con gli adulti. Alcuni punti della sua pratica sono solo da ritenesi positivi. Poi se un ragazzo di una fascia di età dai 15 ai 17 anni ne ha capito qualcosa, cambia da soggetto a soggetto. La possibilità di lezioni dal vivo con la maestra avrebbe potuto ottenere risultati certi, però oggi possiamo fare così e ci adattiamo. Penso piuttosto che queste lezioni possano essere riproposte anche in futuro quando la pandemia sarà solo un ricordo

Una curiosità. Lei ha partecipato?
Certamente. Poi ho riscontrato una importante partecipazione dei miei ragazzi che si sono connessi in 20 su 22. Poi anche il feedback nei confronti dell’insegnante è stato molto positivo

I suoi ragazzi che ricordo si porteranno di mister Balestro?
Spero di vincere il campionato così mi ricorderanno vincente

E un ricordo negativo di lei che si porteranno?
Spero nulla, magari qualcosa che non sarò riuscito a trasmettere

Si vede allenatore in una squadra professistica?
Oggi voglio specializzarmi nell’agonismo dei giovani, ho 35 anni e avrò tutto il tempo per arrivarci se ne avrò possibilità. Per ora penso solo a far bene con i giovani

Quanto conta per un settore giovanile la volontà della dirigenza di creare una squadra che vuole il professionismo?
Moltissimo. A Desenzano manca proprio il calcio. Una prima squadra mette entusiasmo ed euforia e se questa è costruita con ambizioni anche a lungo termine, ne trovano benefici tutti.