Giorgio Recino: bomber di razza per Desenzano Calvina

16 Luglio 2020
L’attaccante riconfermato alla corte di mister Florindo, ripercorre la sua carriera e si prepara ad affrontare una nuova stagione in biancoazzurro

Esattamente un anno fa, Luglio 2019, la Calvina sposta Serafini da punta centrale ad allenatore. La ricerca accurata e parsimoniosa da parte del Ds Eugenio Olli per una nuovo nome nel ruolo lasciato vacante, cade su una pedina importante e ben colladuata per il campionato di Serie D: Giorgio Recino.
Rinnovatogli il contratto prima della partenza per le vacanze, la punta vestirà la maglia del nuovo Desenzano Calvina per la stagione 2020/2021.
Milanese di nascita, classe 1986, Recino, dopo i primi vagiti calcistici nella scuola calcio del suo paese, viene notato dal compianto Roberto Clerici che lo porta prima alla Voluntas e poco dopo lo fa crescere nel vivaio del Brescia Calcio.
Chiusa la parentesi del calcio giovanile e di fronte a scelte importanti imposte dall’età, Giorgio Recino pensa da adulto anzichè da ragazzino che sogna palcoscenici di rilievo e apre un bar a Cologno Monzese.

Non ho mai pensato di giocare a calcio ad alti livelli – rivela Giorgio Recino oggi in vacanza a San Benedetto del Tronto – mi sono avvicinato a questo sport senza un motivo preciso. Confesso che all’inizio ho sempre giocato da difensore, poi quando ho intrapreso la carriera agonistica sono stato via via spostato in avanti fino a ricoprire il ruolo di punta centrale

Quale allenatore ha visto lungo facendole indossare la maglia numero 9?
Si sono accorti di questo mio talento alle giovanili del Brescia Calcio. Ricordo che Roberto Clerici disse che non mi poteva vedere in altri ruoli se non in quello di punta centrale”

Da cosa nasce la scelta di aprire un bar proprio mentre si sarebbe potuta spalancare per lei la porta di una bella carriera?
“E successo tutto dopo aver lasciato Brescia. Ho pensato che trovando un lavoro vero, avrei potuto comunque giocare tra i dilettanti e appena ho avuto l’occasione di un investimento ho colto la palla al balzo”

Tra i dilettanti, nella sua zona ha lasciato un bel segno, soprattutto nel Giana Erminio con la quale grazie ai suoi gol la squadra è passata dalla Promozione alla Serie C in tre anni.
“Già in Promozione avevo capito come si muoveva l’ambiente e ho potuto organizzarmi al meglio anche con il bar. Da lì sono riuscito a applicarmi ad entrambi i ruoli di barman e calciatore. Poi arrivato in serie C ho capito che avrei potuto dedicarmi un po’ di più al calcio che comunque resta sempre il mio primo amore”

Un anno solo tra i professionisti. L’anno della Serie C con 24 presenze e 3 gol ha dimostrato che la categoria poteva essere la sua. Perchè solo un anno?
“Pensavo di aver fatto bene, delle 24 partite che ho giocato nella mia unica stagione tra i professionisti con la maglia del Giana Erminio, 15 sono partito da titolare e pensavo che questo bastasse per una seconda stagione in serie C visto che ci eravamo salvati. A Dicembre durante il mercato invernale avevo anche rifiutato alcune offerte interessanti perchè ero convinto della riconferma”

Invece cosa è sucesso?
Niente in particolare, non rientravo più nei programmi. Con due punte di valore come Bruno e Gasbarroni, secondo il mister Cesare Albè io non avrei trovato molto spazio e quindi ci siamo lasciati con rispetto reciproco

Quindi di nuovo nei dilettanti nel MapelloBonate. Una sua scelta quella di tornare in D?
Ho preso in considerazione ciò che mi è stato offerto e quella mi è sembrata la soluzione migliore

Da quel momento poi è diventato un punto di riferimento della serie D. MapelloBonate, Olginatese, due stagioni a Ponte San Pietro fino alla Calvina. Qui però l’avvio non è stato troppo scoppiettante. Come mai?
Purtroppo non è stato il miglior momento della mia carriera. Parlandone ancora oggi non mi spiego un avvio così disastroso. Avevamo tutto quanto possibile per fare bene sia dal punto di vista tecnico che societario. Di conseguenza anche io mi sono sentito con il morale sotto i tacchi. Poi è risaputo che in quelle occasioni quando non c’è nulla che va per il verso giusto, anche io non ingranavo la marcia giusta. Poi per fortuna qualche cambiamento e quel pizzico di buona sorte in più ha messo in evidenza tutto il nostro vero valore”

Crede in un campionato di vertice per questo Desenzano Calvina?
“Penso che il presidente Roberto Marai stia formando una squadra con l’intento di un campionato scoppiettante. Occorre però rimanere con i piedi per terra, l’avvio della scorsa stagione insegna”

Cosa ne pensa della città di Desenzano?
L’anno scorso l’ho vissuta solo alla domenica e quindi non posso esprimermi sulla città. Sicuramente è un posto ed una piazza turistica importante e quest’anno essendo anche sede degli allenamenti magari potrò viverla di più ed esprimere un giudizio”

Dopo il calcio a cosa si dedica?
“Faccio il marito ed il papà. Sono sposato con Valeria e da un anno è arrivato anche Riccardo, il nostro primogenito”

La famiglia la segue durante le sue trasferte?
“Viviamo in provincia di Monza ma appena possibile Valeria mi segue. Vedere la propria donna sugli spalti è sempre bello, è una forma diversa per stare comunque insieme”

Hobby?
“Avendo avuto sempre un doppio ruolo tra bar e calcio, non ho mai avuto tempo e necessità di coltivarne”

In un attacco di fantasia senza concetto di tempo e tipo di campionato. Da chi lei, come punta centrale le sarebbe piaciuto, almeno una volta, ricevere un cross?
Una domanda che non mi aspettavo, di solito mi hanno chiesto a chi mi ispirassi ed ero già pronto a dire Zlatan Ibrahimović, ma cosi rimango spiazzato” – Giorgio Recino ci pensa un po’ e poi sfodera tutta la sua fede milanista – “Credo che almeno una volta nella vita mi sarebbe piaciuto girare in rete un cross di David Beckham”.