Mister Tacchinardi: “Alleno un gruppo giovane con grande potenziale”

Intervista con il nuovo allenatore del Calcio Desenzano dopo tre giorni di preparazione pre-stagione 2022-2023

DESENZANO (Brescia) 27.07.2022 – Una nuova squadra, un nuovo staff tecnico ma soprattutto, un nuovo allenatore. Chi siederà sul panchina del Calcio Desenzano per la stagione 2022-2023 sarà Mario Tacchinardi, ex Breno, con tante ambizioni e un sogno nel cassetto: sbarcare nel mondo dei professionisti come allenatore.

Dopo tre giorni dal raduno e dopo sedute mattutine e pomeridiane di lavoro per il nuovo gruppo del Calcio Desenzano , l’allenatore biancoazzurro si concede al taccuino del nostro ufficio stampa.

Mister Tacchinardi, dopo quattro anni trascorsi al Breno ottenendo risultati al di sopra delle aspettative e offrendo sempre del buon calcio, sbarca a Desenzano. Qual è l’obiettivo che si pone?
Rispetto al Breno, il Desenzano è un altro tipo di società ed è anche una piazza diversa. L’obiettivo è sempre e comunque quello di fare bene. Il fatto che il budget si è molto abbassato rispetto alle scorse annate calcistiche, non ci mette tra le favorite e quindi non abbiamo quella pressione che a volte potrebbe essere penalizzante. Sarà un percorso di crescita perché il gruppo é giovane e con un grandissimo potenziale che potrà essere messo in luce solo con un importante lavoro settimanale.

Che società ha trovato?
Devo dire che sin dal primo contatto mi fatto una grandissima impressione positiva.  Un gruppo di lavoro invisibile che lavora dietro le quinte e capace di organizzare perfettamente tutto. Questo è un segnale importante per noi che invece siamo sempre sotto la luce dei riflettori. Le ambizioni sono tante e spero di contribuire a portare un po’ di entusiasmo a Desenzano

Cosa ci dice sul suo nuovo impegno professionale?
La società ha creduto subito nella metodologia che ho portato qui. Se poi ci aggiungiamo la qualità dei ragazzi e soprattutto il percorso di crescita, credo che ci potremmo togliere belle soddisfazioni.

Sarà difficile gestire un gruppo la cui età media è di 21 anni?
E’ il tipo di squadra che ho chiesto sin dal primo contatto con il direttore Olli. Linea poi rafforzata anche dopo aver avuto il primo contatto con il presidente. Il progetto è nato con linee guida ben specifiche e sta avendo il suo corso mantenendole.

Quindi è questo il suo modo di vivere il calcio?
Sì. Quello di avere a disposizione una squadra alla quale poter creare un’identità e una mentalità.

Quindi si può ritenere soddisfatto del lavoro di mercato operato dalla società?
Si, manca ancora qualcosina da mettere a punto ma posso ritenermi soddisfatto.

Dove si dovrà ritoccare la rosa?
Siamo un po’ carenti sulla quota più giovane (2004 ndr) ma non è facile perché i giocatori di valore di quell’annata vanno a ruba e soprattutto è una quota anche per il campionato Eccellenza.

C’è già una strategia?
Credo che ora occorrerà stare alla finestra ed aspettare che dai settori giovanili professionistici salti fuori un giovane di valore in esubero che possa fare al caso nostro.

Gli altri ruoli sono a posto?
Forse manca un mezzo tassello in avanti ma solo per avere quel pizzico di esperienza in più che non guasta mai.

Tornando all’obiettivo, dopo due anni con playoff solo sfiorati, quest’anno potrebbe essere l’annata giusta perché senza una pressione mediatica, il gruppo è in grado di lavorare meglio e magari stavolta centrarli. Non trova?
Una società come Desenzano deve sempre avere l’ambizione e quindi piazzarsi tra le prime cinque è un punto d’arrivo non scritto ma sottinteso. Noi ci proveremo comunque magari togliendoci qualche soddisfazione su gioco, impegno e lavoro.

Goglino e Tanghetti sono giocatori che lei conosce già. Potrebbe essere un aiuto per il suo lavoro?
Si ma credo che la rosa sia formata da elementi già importanti di suo. Se pensiamo alla linea difensiva composta da Alborghetti, Varoli ed Esposito che arrivano con esperienze importanti. Poi che dire di Mandelli che ha giocato in Lega Pro. Diciamo che i miei due ex Breno mi possono dare un aiuto a trasmettere agli altri la mia metodologia.

Cosa si aspetta da questo campionato?
Lo considero uno step sicuramente migliorativo, però io sono molto ambizioso; quindi, non ci sarà nessuna società che mi potrà mettere una maggiore pressione di quella che mi metto io spontaneamente.

L’obiettivo professionale di mister Tacchinardi?
Lavoro per migliorarmi giorno dopo giorno e anno dopo anno. Vorrei che il mio percorso mi porti al professionismo e mi impegno per arrivarci.

Magari con il Desenzano?
E’ un sogno che voglio coltivare già da quest’anno.

Completato lo staff tecnico della Prima Squadra

Con mister Mario Tacchinardi alla guida, il team è composto da 6 elementi. Team Manager Diego Bandera e il Fisioterapista Christian Bodini le uniche conferme

DESENZANO (Brescia) 19.07.2022 – Il Direttore Sportivo Eugenio Olli è al lavoro per gli ultimi colpi di mercato e per sugellare le conferme dei giocatori che vestiranno la maglia del Calcio Desenzano nel corso dell’imminente stagione sportiva 2022-2023.

Già oggi verranno presentati alcuni nuovi importanti innesti nella rosa, me è anche tempo di presentare lo staff tecnico che affiancherà mister Mario Tacchinardi già presentato in occasione della festa del 24 giugno scorso al Durighello.

A supportare il neo mister ci sarà il collaboratore tecnico Gianluca Corbani, 54 anni compiuti lo scorso 19 gennaio, proviene dal Breno.
Sempre al fianco di mister Tacchinardi, in carriera ha maturato esperienze nel settore giovanili del Torrazzo Malagnino, società di Cremona, città dalla quale Corbani è originario. Al Breno nelle ultime quattro stagioni, il neo collaboratore tecnico ha vissuto l’esperienza della promozione in Serie D del Breno alla sua prima stagione camuna.

Il compito della preparazione dei portieri è affidato a Marco Cristi. E’ nato a Brescia il 20 gennaio del 1970 ha nel suo curriculum diverse stagioni ad allenare i numeri uno di Brescia e Milan. Nella stagione 2020-2021 entra nello staff di mister Tacchinardi a Breno dove viene confermato nel cammino anche a Desenzano.

Andrea Reboldi sarà il preparatore atletico. Nato a Brescia il 2 marzo del 1989 proviene anche lui dal Breno dove ha collaborato con mister Tacchinardi nelle ultime due stagioni e mezza. Prima dell’esperienza in Valcamonica: Rezzato e CazzagoBornato.

Giordano Paganotto è il nuovo Match Analyst del Calcio Desenzano.
Nato il 29 maggio 1985, si avvicina al calcio come giocatoe dove per 20 anni indossa maglie importanti come Brescia e Cremonese. Nella società del Torrazzo incrocia il cammino di Mario Tacchinardi con il quale, appese le scarpette al chiodo, avvia la collaborazione tecnica prima al Breno nelle ultime quattro stagioni, poi al Desenzano.

Rispetto alla passata stagione, le uniche due conferme sono quelle del team manager Diego Bandera e del fisioterapista Christian Bodini.

Mario Tacchinardi è il nuovo allenatore del Desenzano Calvina

La società del presidente Roberto Marai, affida la direzione tecnica della prima squadra all’allenatore ex Breno

Il Desenzano Calvina comunica che il Sig. Mario Tacchinardi ha raggiunto un accordo con la società e guiderà la direzione tecnica della Prima Squadra per la prossima stagione 2022-2023.

Mario Tacchinardi è nato il 9 luglio 1982. Da calciatore interpreta il ruolo di mediano, con le prestigiose maglie di Cremonese e Piacenza.
Smette di giocare nel 2018 e accetta l’offerta del Breno che gli affida la panchina della Prima Squadra.

Alla prima stagione centra la promozione dall’Eccellenza alla Serie D, vincendo i play-off nazionali contro il Canelli e Legnano.

Nelle successive tre stagioni in serie D sempre con il Breno, centra due salvezze tranquille e nella stagione appena conclusa si piazza al settimo posto in questo a cinque punti dal quinto posto play-off.

Il Calcio Desenzano Calvina, nel dare il benvenuto a mister Tacchinardi gli augura un buon lavoro.

Michele Florindo, un trascinatore per Desenzano Calvina

Il passato e il presente in una intervista all’allenatore biancoazzurro confermato per il secondo anno alla corte di Roberto Marai

Un inizio di stagione come quello della Calvina 2019/2020, nessuno se lo sarebbe mai aspettato: sei partite, zero punti. Poi la decisione da parte della proprietà di porre rimedio. E anche alla svelta. La Calvina è in piena zona retrocessione, con poche speranze di risalire nonostante la rosa importante. Spunta il nome di Michele Florindo, un giovane allenatore che negli ultimi tre anni si pone all’attenzione sfiorando i playoff a Este e nei due anni successivi all’Adriese con i playoff e un campionato perso di pochissimo. Sulla panchina della Calvina, l’allenatore rodigino si fa conoscere nel giro di 90 minuti, tanti gliene bastano per portare nel carniere della società di Roberto Marai i primi tre punti del campionato. Alla fine i punti sono 41 in 19 partite. Michele Florindo inverte così la rotta grazie alla propria qualità e a giocatori di grande spessore venuti a dargli una mano in corsa, come Boldrin, Boreggio e Mauri, oltre chiaramente a un Del Carro veramente strepitoso.

Per la nuova stagione agonistica, il Presidente Marai ed il Ds Eugenio Olli gli confezionano una squadra competitiva e mister Florindo, dopo appena una settimana di ritiro al “Ghizzi-Tre Stelle”, non vede l’ora di cominciare: “Non possiamo nasconderci dietro un dito – ammette l’allenatore – abbiamo un’ottima rosa e abbiamo tutti gli elementi per essere protagonisti“.

Ma come nasce mister Florindo agli arbori del suo rapporto con il calcio?
Sono uscito dal settore giovanile dell’Adriese – ci racconta il trainer biancoazzurro – a quel tempo militava in serie D, poi dopo cinque campionati in prima squadra, sono andato al Padova dove ho segnato la mia prima esperienza nei professionisti

Quanti anni aveva?
Ne avevo 22 e poter già giocare come punto fermo in C1, mi sono reso conto che potevo dire qualcosa come calciatore. Infatti da lì ho intrapreso un percorso che mi ha portato a giocare a L’Aquila, a La Spezia, a San Marino, a Caserta, a Matera. Sono rimasto in quel mondo fino all’età di 33 anni”

Però ha smesso giovane, aveva già in mente un futuro come allenatore oppure si era semplicemente stancato di fare il calciatore?
Avevo smesso di cercare squadre importanti, ero diventato papà e quindi ho preferito rimanere vicino a casa. A San Donà di Piave però, ho subito un brutto infortunio che mi ha costretto a smettere presto

E’ quindi partita da qui la scelta di rimanere nel mondo del calcio come allenatore?
Ci pensavo già da tempo. Man mano passavano gli anni cominciavo a studiare il calcio in maniera diversa. Durante gli ultimi periodi da calciatore mi scrivevo un sacco di appunti perchè già vedevo in me un futuro da allenatore. Poi ho colto subito l’opportunità, mi sono infortunato a Gennaio e a Giugno dello stesso anno ho cominciato ad allenare

Dove esattamente?
Con la Piovese in Eccellenza. Sono passato in sei mesi dal campo alla panchina

E poi?
Sono andato a Este dove ho allenato due anni, poi Adriese fino all’anno scorso quando sono subentrato alla Calvina

Ma la scelta di allenare è stata dettata dall’ambizione o solo per il puro divertimento di restare nel mondo del calcio?
Premetto che tutto quanto è inerente al calcio mi piace davvero, però essendo un competitivo di natura, quando ho iniziato l’ho fatto pensando di arrivare al più alto livello possibile

Si definisce competitivo di natura. Non trova un po’ curioso per il suo carattere accettare l’incarico dalla Calvina ultima in classifica dopo sei giornate con zero punti?
Il merito più grande che mi attribuisco da solo (ride ndr) nella cavalcata che ci ha portato a chiudere al terzo posto, è stato quello di accettare l’incarico con quella situazione di classifica. Mi sono sempre dedicato allo studio delle altre squadre e dei calciatori che non alleno io, quindi conoscevo l’organico della Calvina e sapevo che non poteva avere quel tipo di risultato. In più molte persone mi hanno parlato benissimo della proprietà. La reputo oggi la miglior scelta fatta da quando alleno

Ma qualcuno le aveva sconsigliato di venire alla Calvina?
Si in tanti. Arrivavo da un quinto posto prima e successivamente un secondo posto, quindi accettando un incarico di quel tipo ho spiazzato tutti. Ma io sapevo che si sarebbe potuto lavorare bene e recuperare il terreno perso

Lei da calciatore ha giocato nel ruolo di difensore, da allenatore ha ribaltato il suo punto di vista e si reputa più offensivista. Sono punti di vista diversi a seconda del ruolo che occupa?
Per natura non sono un attendista, mi piace andare ad affrontare gli avversari e cerco sempre di dare questo tipo di idea alla mia squadra. E’ anche vero che la fase difensiva la curo molto visto che le mie squadre hanno sempre preso pochi gol. Di contro ne abbiamo anche sempre fatti tanti

Quindi è una questione di equilibrio?
“Si, difendersi va bene, ma occorre anche avere coraggio di andare avanti con un uomo in più e senza paura di giocare uomo contro uomo”

Lei è un allenatore giovane, le capita ancora di allenare giocatori più vecchi di lei. Come si comporta in questi casi?
“Come allenatore ho sempre cercato il confronto con tutti. Però per poter fare la differenza devo anche saper ascoltare il gruppo e il singolo. Insomma, aprirsi per quelle piccole esigenze che possono diventare le carte vincenti. Poi in base a questo vado a costruire quello che è il lavoro di squadra. E’ normale poi che io mi confronti in un contesto dove, nel massimo rispetto, decido sempre io pur mettendomi alla pari di tutti”

Ci presenti il suo staff con un aggettivo per ognuno di loro.
“Gianluca Rocelli è il preparatore dei portieri, lavoriamo insieme da cinque anni. E’ la mia parte riflessiva, ovvero quello che mi apre al ragionamento.
Christian Bodini è il fisioterapista, un aggettivo giusto per lui è essere equilibrato. Non è mai fuori dai modi anche quando è seccato, si approccia sempre con il sorriso sul volto.
Mattia Broli, è il nutrizionista, è la novità di quest’anno. E’ giovane ed è il primo anno che si trova in questo contesto. Lo definirei il nuovo che avanza.
Nicola Marini è il preparatore atletico, lui è la professionalità. Lui vede il calcio da un punto di vista quasi maniacale, ha un modo di lavorare attento e preciso in qualsiasi tipo di lavoro che andiamo a sviluppare”

Una parola anche per il Team Manager?
“Diego (Bandera ndr) lo definirei il cementificatore di tutta questa società.
Nei vari momenti di difficoltà durante il periodo nero della scorsa stagione, riusciva sempre ad avere la parola giusta per tutti per riuscire a farci rimanere sempre tutti compatti”

Entriamo nella sua sfera privata. E’ sposato?
“Convivo con Clara, la parte più importante del Florindo-Allenatore. Parliamo molto perchè la reputo una persona molto intelligente e capace nei rapporti umani ed è l’anima che mi completa. Abbiamo tre bambini: Cristiano che farà 8 anni a Gennaio e due gemelli che si chiamano Lorenzo e Matilde, compiranno 6 anni a Novembre.
Abitiamo a Cervarese Santa Croce, un paese sui Colli Euganei in provincia di Padova”

Conta di stabilirsi a Desenzano o fare il pendolare?
“Penso di non muovermi da lì, un viaggio al giorno anche se difficoltoso mi consente comunque di vivere al meglio la mia famiglia. Per chi pensa che possa essere stressante, gli dico che forse non ha mai provato l’emozione di essere aspettato a casa dai propri figli, in quel momento passa tutta la stanchezza”

Vorrebbe vedere i suoi figli giocare a calcio?
“Per me il calcio è tutto, mi ha fatto crescere come persona, quindi se un giorno vorranno, non opporrò ostacoli. Ma non lo farò anche se decidessero di dedicarsi ad altri sport, l’importante è che per loro sia fonte di divertimento”.

Desenzano Calvina, Juniores affidata a Massimo Ugolini

L’allenatore desenzanese guiderà la squadra Under 19 nel Campionata Nazionale di categoria. Raduno il 17 Agosto.

Massimo Ugolini sarà l’allenatore della squadra Juniores del Desenzano Calvina.
Nato il 7 Maggio del 1972 a Desenzano, Massimo Ugolini ottiene il diploma ISEF prima di intraprendere giovanissimo la carriera di allenatore. Le sue prime esperienze nelle squadre giovanili a Desenzano e a Ghedi.
Nel 1994 su idea di Mircea Lucescu, si aggrega al gruppo Bacconi Data Bank, uno dei primi studi di match Analyst in Italia.
Accanto all’allenatore ex Brescia, Inter e nazionali della Romania e della Turchia, Ugolini acquisisce esperienza all’estero prima come preparatore atletico per il recupero degli infortunati e successivamente come match analyst. Dopo 13 anni in giro per l’Europa grazie alle collaborazioni con Zenit San Pietroburgo e Shakhtar Donetsk, rientra in Italia nel 2017 per un ingaggio come secondo allenatore al Brescia Calcio al fianco di mister Ivo Pulga nella stagione 2017/2018.
Poi un anno sabbatico prima di sugellare l’accordo con il Desenzano Calvina per allenare la squadra Juniores.
Raduno fissato per il 17 Agosto al Centro Sportivo Graziano Maraviglia di Via Durighello a Rivoltella, subito dopo il via alla preparazione al campionato Nazionale Under 19 che avrà il suo fischio d’inizio il 10 Ottobre prossimo.